Descrizione
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Fino agli anni ‘50-’60 era abitudine delle donne andare a fare il bucato alle fontane e ai lavatoi presenti nel
territorio di Fardella, non avendo ancora acqua corrente in casa.
Le fontane che venivano usate principalmente per lavare i panni erano la Fontanella, nel quartiere Capë i vascë (Capo di basso) e la Fontana di Don Francesco (fuori dal centro abitato), in base al luogo dove le donne abitavano, ma anche in base alla dimensione degli indumenti da lavare: per le cose più ingombranti, come lenzuola e coperte si andava alla Fontana di Don Francesco, al Torrente Cannalia o addirittura al Fiume Sinni.
Era abitudine fare il bucato circa una volta alla settimana o ogni 10 giorni.
Descrizione
La composizione del fabbricato è tuttora pressoché immutata rispetto alla sua origine, sebbene nel corso del tempo siano stati effettuati interventi di manutenzione e miglioramento dei materiali. L’edificio presenta tre vasche usate come lavatoi ed un fontanile nella parte centrale della parete frontale.
Contesto
La Fontanella si trova nel quartiere Capë i vascë, situato nella parte inferiore del centro abitato. Questa struttura rappresentava una risorsa fondamentale per gli abitanti della zona grazie all’abbondante acqua che sgorgava dalla sua fonte.
Veniva utilizzata soprattutto dalle donne che si recavano a lavare il bucato e rifornirsi di acqua per svolgere le attività quotidiane indispensabili in quanto le abitazioni erano sprovviste di impianto idraulico fino agli anni ‘50.
Questo luogo rappresentava un importante punto di aggregazione sociale per le donne, che vi si recavano per svolgere le faccende domestiche. Era talmente frequentato che spesso si formavano lunghe file e, in alcune occasioni, non mancavano discussioni e litigi per l'utilizzo della fontana. Allo stesso tempo, però, era anche uno spazio di condivisione e dialogo, dove le donne si scambiavano consigli, esperienze e saperi, favorendo lo scambio tra generazioni diverse.
Anche dopo l’arrivo dell’acqua corrente nelle abitazioni la Fontanella continuò ad essere utilizzata per il lavaggio di capi voluminosi. Tuttavia, con l’arrivo delle lavatrici tra gli anni ‘60 e ‘70, il suo utilizzo è progressivamente diminuito fino a cadere in disuso.
Attualmente l’acqua di questa fonte non è più potabile.
Dopo aver lavato alla fontana i panni una volta:
Si faceva bollire una cavëdarë (pentola di rame) piena d’acqua e si aggiungeva la cenere;
Si aspettava che la cenere si posasse sul fondo della pentola e poi alcune persone la filtravano con un colino, altre non lo facevano;
Dopodichè si mettevano i panni bianchi a lëtterë a lëtterë (a strati) nel tëniellë (tinello di legno con 3 o 4 piedi e un tappo sul fondo):
si alternavano uno strato ben ordinato di panni e uno di lisciva (se non filtrata si prendeva la lisciva molto in superficie), fino a coprire completamente i panni;
Dopo una notte in ammollo, si toglieva il tappo per far fuoriuscire tutta l’acqua (che a volte veniva riutilizzata per lavare i panni colorati, quelli estremamente sporchi, oppure per innaffiare le piante) e poi si strizzavano i panni;
Si portavano i panni alla Fontana per lavarli nuovamente con sapone fatto in casa per eliminare tutte le tracce di lisciva.
A partire dagli anni ‘60 le donne hanno smesso completamente di fare la lisciva.
Georeferenziazione
Indirizzo: Via Mario Pagano, Fardella, Potenza, Basilicata, 85032, Italia
Quartiere:
Circoscrizione:
CAP: 85032